
LA FOGLIA DI COCA PER PRODURRE COCAINA
Tra le venature di questa foglia di un bellissimo colore smeraldino, scorrono il sangue di migliaia di figli e le lacrime di migliaia di madri. Chiunque ho incontrato nei villaggi dove ho vissuto mi ha implorato di raccontarvi che loro non consumano cocaina, perché soffrono questo stigma, soffrono del fatto che il mondo creda siano i più efferati consumatori mentre invece è a causa di questo sistema che ogni singolo giorno seppelliscono (nel migliore dei casi) morti ammazzati le cui grida vengono taciute da un Governo assassino. La gente che coltiva e lavora coca è brava gente, che vive di aria e di terra, che ama i propri figli ed accoglie con gioiosa curiosità gli stranieri impiccioni come me; il punto è che sono costretti a farlo, alcuni direttamente e molti altri indirettamente, da questo sistema ormai troppo evoluto e complicato, sorretto da un’ideologia ferrea che, prima di corrompersi a causa dell’impietoso Dio denaro, era quella della pretesa di riscatto e di libertà da parte di un popolo barbaramente stuprato dai potenti ma che non ha ancora smesso di stringere i pugni, e che più atrocità continua a subire, più orgogliosamente resiste, quali che siano i mezzi (la coca è infatti per loro il finanziamento per la guerra al governo, uno dei più corrotti del mondo).
Ma cosa c’è di ancor più ferreo dell’ideologia a sostenere questo sistema di morte, ingiustizia, sopraffazione e sofferenza? Un mercato! E qual è la ragione d’essere di un mercato che funziona? La domanda! La domanda occidentale! Persino i guerriglieri rimangono basiti di fronte ai nostri numeri… giovani italiani dipendenti, età minima dei consumatori anche occasionali, prezzo di un grammo in euro in confronto alla loro paga per produrne chili.
Il letto di foglie su cui stanno sdraiati i due ragazzini, sorridenti e soddisfatti, è il raccolto di tutta una giornata di lavoro mentre nella busta della foto successiva è invece contenuto il risultato finale di tutto quel lavoro dopo una lavorazione raccapricciante, di cui alcuni ingredienti principali sono, oltre alla coca, calce, cemento, ammoniaca, benzina ed altri derivati del petrolio. E quella è una delle più pure del mondo. (Yann de Vincentiis)


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